Cosa si intende per Piano Casa?

Che differenza c’è tra il Piano Casa e la Rigenerazione Urbana?

Come si può usufruire delle Agevolazioni Fiscali 2021 – 2022 con il Piano casa?

In questo articolo parleremo del Piano Casa e delle sue applicazioni a livello pratico e normativo, delle “varianti” Regionali, con un focus sulla Rigenerazione Urbana (Legge Regionale n.7 del 19/07/2017 – Regione Lazio), e come usufruire delle agevolazioni fiscali per il prossimo anno.

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COS’È IL PIANO CASA

Il piano nazionale di edilizia abitativa (Piano Casa) è stato introdotto dall’Art. 11 del DL 112/2008, con l’obiettivo di “garantire su tutto il territorio nazionale i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana”.

Questo Decreto-legge, soprannominato in seguito Piano Casa 1, prevedeva una serie di misure rivolte all’incremento del patrimonio immobiliare, con il recupero dell’esistente ma anche con nuove costruzioni, da realizzare con capitali pubblici e privati, a vantaggio delle categorie sociali più svantaggiate (social housing).

Successivamente, nel marzo del 2009, il Governo ha avviato delle misure a favore del rilancio del settore edilizio, coinvolgendo le Regioni, che si sono impegnate ad approvare proprie leggi volte a regolamentare interventi per il miglioramento della qualità architettonica nelle nostre città, con uno sguardo verso il miglioramento energetico degli edifici esistenti e di nuova costruzione.

Queste nuove misure, emanate attraverso Leggi Regionali attuative del Piano Casa 2, riguardavano principalmente gli edifici residenziali unifamiliari, bifamiliari o comunque con una volumetria non superiore a 1000 mc, senza distinzione di categoria sociale. Gli interventi erano volti principalmente ad un ampliamento del 20% della propria abitazione con un incremento massimo di 200 mc e il miglioramento della qualità architettonica ed energetica, oppure interventi di demolizione e ricostruzione con un ampliamento del 35%, con il miglioramento architettonico ed energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili (fatte salve diverse determinazioni regionali). Erano esclusi interventi su edifici abusivi, quelli situati nei centri storici o nelle aree inedificabili (fatte salve diverse limitazioni a livello regionale).

Il Piano Casa 2 doveva essere una norma con un tempo limitato, ma ormai da anni viene prorogato dalla maggior parte delle Regioni, alcune hanno addirittura deciso di renderlo permanente.

Vedremo ora l’esempio della Regione Lazio, che aveva prorogato il Piano Casa fino al 2017, ed è poi stato assorbito dalla Legge Regionale sulla Rigenerazione Urbana.

RIGENERAZIONE URBANA – ESEMPIO DELLA REGIONE LAZIO

La Legge di Rigenerazione Urbana o Legge Regionale n. 7 del 18/07/2017, denominata “Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”, prevede i seguenti punti:

  • Diminuzione del consumo di suolo intervenendo sul patrimonio edilizio esistente;0

  • Recupero delle periferie e delle aree agricole;

  • Riqualificazione sismica: aumentare la sicurezza strutturale degli edifici esistenti;

  • Riqualificazione energetica: aumentare l’efficienza energetica degli edifici esistenti;

  • Qualità architettonica: migliorare la qualità ambientale e architettonica delle città.

Tali interventi sono consentiti nelle porzioni di territorio urbanizzate e su edifici legittimamente realizzati.

Per quanto riguarda gli interventi su edifici residenziali dobbiamo tener conto di due articoli della Legge:

  • Articolo 5, comma 1: “Al fine di incentivare gli interventi di miglioramento sismico e di efficientamento energetico degli edifici esistenti i comuni, con deliberazione di consiglio comunale, da approvare mediante le procedure di cui all’articolo 1, comma 3, della l.r. 36/1987, possono prevedere nei propri strumenti urbanistici generali vigenti la possibilità di realizzare interventi di ampliamento del 20 per cento della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 mq di superficie”.

  • Articolo 6, comma 1: ci dice che: “Per il perseguimento di una o più delle finalità di cui all’articolo 1, previa acquisizione di idoneo titolo abilitativo di cui al d.p.r. 380/2001, sono sempre consentiti interventi di ristrutturazione edilizia o interventi di demolizione e ricostruzione con incremento fino a un massimo del 20 per cento della volumetria o della superficie lorda esistente”.

Dunque nel primo caso non abbiamo un intervento diretto, ma i Comuni devono identificare all’interno del loro Piano Regolatore Generale la possibilità di ampliare gli edifici, il cui fine sarà il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico.

Nel secondo caso invece si descrive come sia sempre possibile a seguito di interventi di Ristrutturazione Edilizia o Interventi di Demolizione e Ricostruzione l’incremento del 20% della volumetria o della superficie lorda esistente.

Nell’ambito degli interventi diretti, la Rigenerazione Urbana prevede inoltre cambi di destinazione d’uso nel rispetto delle destinazioni d’uso previste dal piano urbanistico generale (vedi art. 6 comma 2).

Per la definizione di Ristrutturazione edilizia, vedi DPR n.380/2001 all’art. 3, comma 1, lettera d), successivamente modificata dal Decreto Semplificazioni DL n. 76/2020 all’art. 10 comma 2 e seguenti.

Rispetto al Piano Casa, orientato a piccoli interventi di ampliamento residenziale, la Rigenerazione Urbana prevede la “sostituzione edilizia”, ossia la demolizione del vecchio con la costruzione di un nuovo edificio che rispetti i requisiti sismici della zona e la normativa in materia di efficienza energetica.

PIANO CASA: LE PREVISIONI PER IL PROSSIMO ANNO

Il Piano Casa ha una precisa caratterizzazione regionale, ogni Regione ne ha uno proprio.

Come spiegato in precedenza, in origine l’accordo avrebbe dovuto avere una durata di un anno e mezzo, successivamente, diverse Regioni hanno deciso di prorogarlo. Vediamo gli sviluppi per l’anno in corso ed il prossimo anno:

  • Abruzzo proroga al 31 dicembre 2022
  • Campania proroga al 31 dicembre 2021
  • Calabria proroga al 31 dicembre 2022
  • Marche proroga al 31 dicembre 2022
  • Molise proroga al 31 dicembre 2022
  • Puglia proroga al 31 dicembre 2021
  • Sicilia proroga al 31 dicembre 2023
  • Toscana proroga al 31 dicembre 2022
  • Sardegna proroga al 31 dicembre 2023

In altre Regioni, l’accordo è diventato permanente:

  • Basilicata
  • Friuli Venezia Giulia
  • Lazio
  • Liguria
  • Piemonte
  • Provincia autonoma di Bolzano
  • Umbria
  • Valle d’Aosta
  • Veneto

Emilia Romagna e Lombardia ormai da anni non rinnovano il Piano Casa, tuttavia sono previste delle leggi urbanistiche che regolano gli ampliamenti e il recupero edilizio, ad esempio dei sottotetti. Infine, nella Provincia autonoma di Trento, il Piano casa non è stato mai recepito.

È possibile usufruire del Superbonus 110% per gli interventi ricadenti nel Piano Casa?

Seguici nella parte due dell’articolo